di Dario Canaccini
La primavera è alle porte e, comunque, con le temperature miti degli ultimi inverni non è raro incontrare serpenti e serpentelli quando camminiamo in campagna o nel bosco anche fuori stagione. Tali serpentelli, quando li incontriamo, generalmente sono un po’ intontiti dal freddo e si muovono poco (quando sono belli caldi e attivi generalmente scappano così velocemente che nemmeno li vediamo), quindi comportiamoci bene e cerchiamo di non danneggiare questi animaletti che sono utilissimi e protetti dalla legge. Per aiutarvi a sopravvivere a queste odiatissime bestioline vi dirò innanzitutto le differenze di alcuni di loro che abbiamo rinvenuto sulle Colline Livornesi (ma grosso modo vale per tutta Italia) e, alla fine, vi darò le regole generali che vi salveranno la vita (non spoilerate però, non vale) e vi toglieranno, spero, la paura per i serpenti.
NB Per le descrizioni delle specie tenete presente che vi parlerò degli adulti e che i giovani serpenti possono avere colorazioni anche molto diverse, se siete interessati vi invito ad approfondire l’argomento.
LA BISCIA DAL COLLARE (Natrix helvetica, ma vale anche per Natrix natrix, per noi dilettanti sono identiche)
La parola biscia in italiano tende un po’ ad indicare tutti i serpenti non velenosi, dipende dal dialetto e dalle usanze locali. Io reputo sia corretto parlare di biscia quando si parla di Natrix. Questi serpenti che possono raggiungere anche misure ragguardevoli hanno colorazione simile alla Vipera aspis e spesso vengono uccise per questo, diventano così “le vipere enormi che sicuramente saranno africane e buttate dagli ambientalisti”. I giovani vivono generalmente in acqua, mentre gli adulti si possono allontanare anche di un bel po’.
Dato per assodato che non sono vipere, si distinguono da queste per il collare (soprattutto per i giovani) che però può mancare negli individui più anziani. Hanno gli occhi con le pupille tonde (la vipera ha pupille strette e verticali), hanno muso arrotondato, e, quello che le distingue bene, scusatemi voi e le bisce, è che hanno lo sguardo un po’ scemino e perso nel vuoto. Una caratteristica che le distingue bene sono le squame, hanno squame sulla testa molto grandi e esteticamente le danno un aspetto viscido e unto (la vipera invece sembra decisamente più “asciutta”).
Lasciate perdere la testa ovale vs testa triangolare della vipera. Gli esemplari più grandi per difendersi spesso fanno finta di essere velenosi, soffiano e gonfiano la testa (che sembra così triangolare). Purtroppo con gli umani questa messinscena, invece di salvarle, costa loro la vita. Spesso per difendersi fanno finta di essere morte (tanatosi) oppure ti fanno la cacca in mano se le prendi o ti riversano addosso un liquido da un odore veramente nauseabondo (e badate che chi scrive non è affatto schizzinoso).
IL BIACCO (Hierophis viridiflavus o in altre zone d’Italia H. carbonarius)
Il biacco si distingue bene, testa piccolina, squame simili alla biscia (anche se all’aspetto meno unto) e qui da noi in Toscana è generalmente di colore tigrato giallo/verde e nero, in altre zone d’Italia si trova invece tutto nero, soprattutto H. carbonarius.
Lui è un vero guerriero e cacciatore nato. E’ possibile incontrarlo mentre insegue topi “a corsa”, oppure se si sente minacciato può anche alzarsi sui piedi che non ha e minacciare di morderci. Ecco, non sfidatelo, può mordervi, anche se il suo morso è pressoché innocuo (non ha veleno). Invece che vi possa rincorrere e frustare sarebbe anche bello, ma purtroppo è falso.
IL CERVONE (Elaphe quatorlineata)
Il mio serpente preferito, il più grande serpente che abbiamo in Italia. Può superare i 2 metri, ma più della lunghezza quello che stupisce è il diametro del corpo muscoloso, che fa gridare a chi non lo conosce “Pitone! E’ scappato un pitone!”. Questo grande serpente ha testa triangolare con squame piccole, molto simili alla vipera, infatti chi lo incontra spesso può gridare: “Vipera enorme di due metri! Sicuramente africana!”. Quindi un lungo e grosso serpente dalla testa triangolare e dalle squame piccole e carenate, color sabbia e che presenta quattro linee sul dorso longitudinali nere (ecco perché E. quatorlineata).
Questo gigante è però buonissimo, quello che in Toscana potrebbe essere definito “grande, grosso, e c…one” da quanto è buono. Se dovete spostarlo, magari perché vi è entrato nel pollaio per mangiarsi le uova (solo le uova, non le galline! E’ buono, ve l’ho detto), potete tranquillamente spostarlo prendendolo in mano, al massimo soffierà.
IL SAETTONE (Zamenis longissimus)
Altro bel serpentone, anche se più snello del cervone, con squame simili al biacco e pupille rotonde. La caratteristica principe che secondo me lo fa distinguere al volo è che rispetto agli altri è di colore abbastanza uniforme. Ha il ventre un po’ più chiaro ma è l’unico serpente nostrano che ha il dorso a tinta unita. Niente macchie, niente linee, niente disegni a zig-zag (sì, lo so, presenta dei piccoli puntini bianchi, ma sono sicuro che molti di voi non li vedranno). Un serpente verde, a volte tendente al giallino. Un serpente che potrebbe disegnare un bimbo. Chiamato anche colubro di Esculapio lo trovate disegnato nella bustina che vi hanno dato in farmacia l’ultima volta che ci siete stati.
COLUBRO LISCIO (Coronella austriaca)
Serpente super innocuo che, ahimé, può essere facilmente scambiato da chi non è esperto per una vipera e quindi purtroppo spesso uccisa. Anche lui spesso imita la vipera per difendersi soffiando e facendo finta di voler mordere. Ha squame simili alla biscia e occhi rotondi. Segno distintivo è una linea nera sotto gli occhi. Fortunatamente per lei è molto schiva e difficilissima da incontrare, io sulle Colline Livornesi l’ho incontrata solo una volta.
VIPERA COMUNE (Vipera aspis)
In Italia abbiamo diverse sottospecie di vipera, di seguito vi descrivo solo quella che abbiamo in Toscana (ovvero Vipera aspis francisciredi), sennò ci facciamo notte. Tanto poi vi ricordo che in fondo all’articolo trovate le istruzioni per sopravvivere a qualsiasi vipera.
La vipera è più o meno grigia, a volte tende un po’ al marrone/ocra, in rari casi può essere anche nera melanica. Sul corpo ha dei disegni neri che ricordano quelli della biscia.
Le squame sono piccole, sembrano asciutte e non viscide. Ha le pupille verticali e il nasino alla francese, rivolto verso l’alto. Generalmente sono animali tozzi e poco agili.
Lo so, non è scientifico, ma questa è una guida pratica: io le vipere le riconosco al volo guardandole nel muso. Hanno lo sguardo cattivo. Le bisce poverine hanno lo sguardo scemo, le vipere hanno lo sguardo da duro. Saranno quelle pupille, saranno le squame, sarà quel naso a pescecane, ma tutti questi elementi insieme la fanno sembrare il serpente spaventoso flagello di Dio che tutti temono. In realtà il suo morso (mi hanno detto comunque che è dolorosissimo) non è quasi mai mortale. Solitamente se morsi basta recarsi al pronto soccorso dove vi terranno in osservazione e nel caso vi somministreranno l’antidoto. Cercate di non agitarvi, guai ad applicare cure fai da te! Rischiate davvero di trasformare uno spiacevole incidente in qualcosa che potreste non raccontare a nessuno. Al netto di allergie (per quelle sentite il vostro medico, purtroppo si muore anche per punture di insetto o cose apparentemente molto più innocue), a parte qualche noia, non vi succederà niente. Se invece vi auto-somministrate siero antivipera, provate a succhiare il veleno con la bocca, vi incidete cercando di far uscire il veleno… bè… Davvero non fatelo. Se andate per boschi col vostro cane potete farvi prescrivere dal vostro veterinario una puntura di cortisone da avere sempre con voi da iniettargli al volo in caso di morso, prima di portarlo in clinica veterinaria, ovviamente.
INFINE, LE SOMME REGOLE E I SEGRETI PER SOPRAVVIVERE AI SERPENTI IN ITALIA.
Anche se non avete capito nulla della descrizione delle specie di serpenti, se guardare le foto qui di seguito continua solo a farvi schifo e vi sembrano tutti ugualmente disgustosi, state tranquilli, potrete sopravvivere ugualmente.
Il segreto massimo per sopravvivere è ricordarsi sempre che i serpenti non ti rincorrono, scappano praticamente sempre, se non lo fanno è perché sono intontiti dal freddo o perché non hanno spazio per andarsene. Nel caso provino a minacciarvi quasi di sicuro è una finta, oppure è un biacco che fa il gradasso.
Comportatevi sempre con rispetto con qualsiasi serpente, non li prendete in mano, non li toccate per forza con un bastone, occhio se dovete sollevare dei sassi o della legna da terra, andate nel bosco sempre con scarponi da trekking e pantaloni lunghi (ma questa è una regola generale), e vedrete che se anche pesterete una vipera per sbaglio, perché ha provato a mimetizzarsi per non essere vista e voi ci siete cascati come pere cotte, non vi succederà quasi sicuramente niente. Però ecco, se guardaste dove mettete i piedi sarebbe anche meglio.
Quindi la regola somma è farsi gli affari propri, non sono pronti a colpirvi, tranquilli, vogliono solo mangiarsi topi, rane e altri animaletti in pace.