di Paola Fazzi
Lasciamo volare via dalle mani un oggetto, esprimiamo un desiderio e aspettiamo che scompaia nel cielo. Lanterne cinesi e palloncini ad elio vengono usati in momenti conviviali per festeggiare o ricordare qualcosa, spesso utilizzati al posto di fuochi d’artificio per evitare rumore e spaventare gli animali. Si alzano nel cielo e si allontanano dai nostri occhi, ma prima o poi ricadranno.
Abbiamo mai pensato alle conseguenze del nostro gesto sull’ambiente? Nel 2019, momento in cui finalmente anche lo Stato italiano si avvia alla riduzione del consumo di plastiche attraverso nuove normative, esistono situazioni in cui, per festeggiare qualcosa, alcune persone deliberatamente liberano in cielo (e di conseguenza poi in terra, ed in mare) grandissime quantità di plastica, lattice, metalli senza forse rendersene conto.
Partiamo dalle lanterne cinesi.
Sono generalmente realizzate con carta, bambù ed un intelaiatura di metallo, si alzano in volo come una mongolfiera supportate dal calore della fiamma. E’ intuitivo quindi capire che prima o poi torneranno giù, e i componenti non bruciati resteranno per molto tempo nell’ambiente, impigliati ad alberi o sul terreno. Si tratta quindi di elementi artificiali che potranno essere consumati da animali, potranno ferirli, ed impiegheranno moltissimi anni per scomparire. Anche quelle dichiarate più attente all’ambiente, realizzate con materiali biodegradabili e con certificazione CE, rappresentano solo una parziale soluzione, perché le loro parti costituenti persisteranno comunque per diversi anni.
Frammenti delle parti metalliche o dello stesso bambù possono essere ingeriti dagli animali causando emorragie interne, o potranno impigliarsi a zampe ed ali impedendone il movimento, ma il maggiore rischio è quello di incendi, riportati sempre più spesso anche nelle notizie di cronaca locale. E’ a causa di un lancio di lanterne come festeggiamento per il capodanno 2019, lo sviluppo di un vasto incendio in una zona collinare di Modena che ha causato gravi danni ad un’azienda agricola; nel dicembre 2016, 160 ettari di bosco andarono in fumo nella montagna pistoiese per la stessa causa.
Non è da sottovalutare, inoltre, nemmeno il rischio per il traffico aereo, in decollo o atterraggio.
Dal punto di vista normativo, è bene aver chiaro che tutti i lanci dovrebbero essere autorizzati, in quanto l’utilizzo di lanterne cinesi viene considerato tra le “accensioni pericolose” secondo l’art. 57 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza R.D. 18 giugno 1931, n. 773: “Senza licenza della autorità locale di pubblica sicurezza non possono spararsi armi da fuoco né lanciarsi razzi, accendersi fuochi di artificio, innalzarsi aerostati con fiamme, o in genere farsi esplosioni o accensioni pericolose in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una via pubblica o in direzione di essa”. Anche in occasione di “feste private” si configura il reato di “accensione pericolosa” (art. 703 del Codice Penale)
In seguito a questo, alcuni comuni italiani (Anacapri, Arezzo, Ravenna, Aragona) a partire dal 2018, finalmente, hanno iniziato a limitarne l’uso almeno in determinati periodi dell’anno.
Passiamo ora ai palloncini ad elio.
Essi vengono utilizzati nel corso di manifestazioni e feste, ed ogni volta a centinaia vengono rilasciati per ottenere effetti colorati e suggestivi. Anche in questo caso le conseguenze sono più che ovvie: lattice e plastica in cielo che finiscono in terra ed in mare. Il problema delle plastiche in mare è sempre più evidente: Cetacei, pesci, tartarughe vengono attratti da tali oggetti che vengono scambiati per fonti di cibo (spesso per meduse) o ingoiati inavvertitamente, causando blocchi nel tratto digestivo e condannandoli a morte. Inoltre, i resti dei palloncini, ad esempio i cordini, possono impigliarsi negli arti e nelle pinne, danneggiandoli anche in questo caso seriamente.
Anche le nuove tipologie di palloncini, realizzati in lattice biodegradabile, quando non esplodono frantumandosi comunque in pezzi più piccoli, ricadono, e pur impiegando un tempo minore per la degradazione, rimangono a sufficienza per essere un rischio per la fauna (il lattice biodegradabile impiega almeno 4 anni per una sua completa scomparsa dall’ambiente)
Fortunatamente, come accennato prima, qualcosa si sta muovendo: il comune di Maruggio (Taranto) ha aderito al progetto Clean Sea Life ed è stato il primo comune italiano ad aver vietato il lancio di palloncini.
In attesa quindi di altri provvedimenti e divieti sul territorio italiano, come già in atto in diversi stati europei, USA, Australia, cerchiamo di mettere in moto la nostra coscienza e responsabilità, cercando di festeggiare senza danneggiare la Terra
Approfondimenti:
1- Studio realizzato da ADAS “Sky lanterns and helium balloons: an assessment of impacts on livestock and the environment” https://www.google.com/url…
2- https://cleansealife.wordpress.com/…/maruggio-e-clean-sea-…/
3- https://www.studiocataldi.it/…/31559-lanterne-cinesi-multe-…